NUOVO PALASPORT DI CHIUSI: GIAMMARCO BISOGNO FRENA: PRONTI A RITIRARCI E AD ANDARE A GIOCARE A SIENA

sabato 21st, febbraio 2015 / 17:04
NUOVO PALASPORT DI CHIUSI: GIAMMARCO BISOGNO FRENA: PRONTI A RITIRARCI E AD ANDARE A GIOCARE A SIENA
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CHIUSI – Il nuovo palasport a Pania, al posto dello stadio incompiuto: tutto  pronto per l’apertura del cantiere? Neanche per sogno. Anzi, il presidentissimo della Emma Villas, Giammarco Bisogno, tira il freno a mano: “non mi aspettavo un monumento in piazza Dante, né gli applausi del 100% della popolazione, ma certi commenti apparsi sui social network e in sede politica mi lasciano molto amareggiato. Così come le titubanze, la ‘lontananza’  registrata nell’atteggiamento degli istituti di credito, prima fra tutti la banca locale, mi inducono a fare delle valutazioni. Come Emma Villas stiamo seriamente pensando di tirare i remi in barca e non farne niente. Dico di più abbiamo già bloccato il Palazzetto di Siena per la prossima stagione, se dovessimo andare in A2. E naturalmente faremo di tutto per andarci!”.

E’ con queste parole, chiarissime, amare e inequivocabili, che il number one della Emma Villlas comincia una conversazione con noi sul progetto palasport. Sulla sua scrivania i “rendering” del progetto: carte, calcoli, proiezioni, conteggi…

“Vedi? noi l’abbiamo presa sul serio, ci stiamo investendo già in questa fase risorse umane e soldi: perché i progetti e i progettisti costano, perché alcuni nostri addetti già stanno lavorando da giorni su questa cosa a tempo pieno… Ma se non ci sarà una larga condivisione, un largo consenso e il “progetto Emma Villas” dovesse esser vissuto da una parte della città come una forzatura, come un modo per  sottrarre risorse pubbliche ad altre priorità, allora arrivederci e grazie. Non si sta in Chiesa a dispetto dei santi…”

E’ amareggiato e deluso Giammarco Bisogno e non lo nasconde: “non mi aspettavo tanta ostilità. Nessuno regalerà un palasport alla Emma Villas! Come ha scritto giustamente Primapagina, l’operazione è pubblica, del Comune. Noi ci siamo impegnati, partecipando al bando comunale, a costruire e gestire per 30 anni un palasport che resterà di proprietà comunale e fra 30 anni sarà nella totale disponibilità del Comune. E’ vero – dice ancora Bisogno – che una buona parte dell’investimento è coperta dal contributo comunale (70 mila euro all’anno per 30 anni), ma chi dice che noi non ci mettiamo un euro, non dice il vero: il Palasport andrà gestito,dovrà funzionare e produrre reddito, al di là del volley. Noi ci mettiamo la nostra capacità organizzativa, i nostri contatti, la nostra professionalità. E ci metteremo anche dei soldi, non solo per integrare il progetto iniziale con una piscina e altre strutture, ma anche per fare in modo che il palasport possa ospitare eventi nazionali e internazionali, sportivi e non solo sportivi… Perché il palasport dovrà funzionare indipendentemente dalla squadra di volley… Però – conclude Bisogno – non abbiamo alcuna intenzione di passare come un’azienda che cerca di lucrare su un investimento pubblico. E anche se le critiche apparse sui social network e sulla stampa sembrano riferite più al Comune che all’azienda e alla società sportiva, non vogliamo in alcun modo scatenare divisioni o contrapposizioni. Noi lavoriamo per il bene comune, non possiamo permetterci di spendere soldi, tempo e persone per avere poi un effetto boomerang…”

Proviamo,  a questo punto, a tornare sull’ipotesi Siena. E anche su questo il presidentissimo Emma Villas è chiarissimo:

“Noi abbiamo partecipato al bando per la realizzazione del palasport a Pania proprio per evitare di dover andare a giocare altrove, per mantenere il volley a Chiusi… Ma, visto il clima generale e le resistenze mostrate dalle banche, da alcuni esponenti politici e da una parte di cittadinanza, intanto abbiamo bloccato il palasport senese per la prossima stagione. Pensavamo alle prime partite di A2 (perché noi in A2 ci vogliamo andare, senza se e senza ma…), nell’attesa che il palasport chiusino fosse ultimato, ma a questo punto non escludo l’ipotesi di giocare  a Siena non solo le prime partite… E a Siena, ora che non c’è più il grande basket, ci farebbero ponti d’oro…”

Per i tifosi della Emma Villas che sognano la A2, per lo stesso Comune che ha intravisto la possibilità di mettere una toppa sullo scandalo dello stadio incompiuto, andando a recuperare e riutilizzare i manufatti già realizzati, le parole di Giammarco Bisogno suonano come una doccia fredda. Quasi gelata.

Ma è un fatto che a distanza di 2 settimane dall’apertura delle buste del bando comunale, con l’unica offferta presentata da Emma Villas (anzi da una Associazione Temporanea di Imprese tra Emma Villas Eventi e Emma Villas Vitt Chiusi, che sono soggetti diversi dalla  società che affitta ville in tutta Italia), da parte degli istituti di credito ci siano ancora titubanze e non si sia arrivati ad una ipotesi concreta sul finanziamento dell’operazione. Tra l’altro lo stesso Bisogno sembra amareggiato soprattutto dall’atteggiamento “distante” della Bcc Valdichiana, su cui invece puntava per sottolineare il legame dell’operazione con il territorio…

Vedremo se quello del presidente Emma Villas si rivelerà solo uno “sfogo” temporaneo dettato dall’impasse del momento o se invece è l’avvisaglia di una ritirata strategica. Ai posteri l’ardua sentenza.

Certo, a questo punto oltre all’annunciata conferenza stampa della Emma Villas, sembra opportuna e urgente una conferenza stampa del Comune. Perché, come ha sottolineato il presidente Bisogno, l’operazione è pubblica. E la situazione, al momento, dopo gli entusiasmi iniziali, sembra tutt’altro che rosea e indirizzata verso luminosi traguardi.

m.l.

 

 

 

 

 

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