LA STRAGE DEGLI INNOCENTI DI MOSUL E IL MEDIOEVO PROSSIMO VENTURO DEL CALIFFATO. MA CHI SOSTIENE I TAGLIAGOLE DELL’ISIS?

martedì 20th, gennaio 2015 / 18:51
LA STRAGE DEGLI INNOCENTI DI MOSUL E IL MEDIOEVO PROSSIMO VENTURO DEL CALIFFATO. MA CHI SOSTIENE I TAGLIAGOLE DELL’ISIS?
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Tutti i Tg hanno dato oggi la notizia che i miliziani dell’Isis hanno trucidato, falciandoli con mitragliatori dopo averli radunati in un campo sportivo, 13 ragazzini adolescenti, rei di aver guardato una partita di calcio e aver fatto il tifo per la loro nazionale, l’Iraq, appunto che giocava in coppa d’Asia contro la Giordania. Calcio e tifo, due cose troppo “occidentali”, quindi contrarie alla Sharia, il verbo del califfato.

L’eccidio sarebbe avvenuto il 12 gennaio, ma è stato reso noto solo ieri. Nei giorni precedenti gli stessi miliziani avrebbero ucciso due giovani, gettandoli da una torre, perché omosessuali…

Due fatti tragici, ancora più tragici della doppia strage di Parigi, perché le vittime sono ragazzi senza alcuna colpa specifica, nemmeno quella, certo discutibile, dell’offesa o oltraggio al Profeta come nel caso di Charlie Hebdo. Due fatti che ci riportano al Medio Evo prossimo venturo che il Califfato vuole imporre nel mondo arabo e non solo. Un medioevo fatto di oscurantismo e fanatismo portato all’eccesso da gente incappucciata che inalbera bandiere nere e inneggia alla guerra santa contro gli infedeli, ma anche contro chiunque, nel suo stesso popolo, nel suo stesso territorio scivoli anche minimamente verso atteggiamenti “occidentalizzanti”. Emblematica a questo proposito la posizione dell’Isis sulle donne che devono solo “stare a casa e cucire” e devono coprirsi totalmente, se anche solo un dito fuoriesce dal velo quel dito va tagliato, raccontava qualche sera fa un miliziano pentito in una intervista trasmessa su La 7. E se la donna si ribella, non si copre totalmente, e non si sottomette al suo uomo, deve essere uccisa… Concezioni e posizioni aberranti, basate su una lettura probabilmente forzata, rigida e sbagliata del Corano. La vita umana, delle donne in particolare, ma non solo, vale poco, pochissimo, nelle terre controllate dai Jihadisti del califfato che non esitano – si è visto – a sgozzare prigionieri, ma anche a imbottire di tritolo una bambina per poi  mandarla in un mercato e farla esplodere…

Era il 1970 quando l’ingegner Roberto Vacca dava alle stampe il suo libretto intitolato “Il Medioevo prossimo venturo”, nel quale ipotizzava allora un improvviso regredire della civiltà umana dovuto ad un “blocco tecnologico” e all’esplosione demografica, che avrebbe provocato disagi tali da costringere gli uomini a ritornare a forme di vita e di lotta molto simili a quelle dell’epoca storica denominata medioevo. Le previsoni apocalittiche di Vacca (basate su analisi matematiche più che su supposizioni o suggestioni politico-culturali) non si sono avverate tutte, ma è evidente che un regresso verso situazioni di tipo medievale c’è. Le guerre di religione che nel 1970 erano impensabili e ormai consegnate alla storia come retaggio del passato, sono tornate d’attualità, certo anche per attrarre proseliti  per mascherare altri inconfessabili motivi che con la religione c’entrano poco o nulla.

E, tornando alla tragica situazione dell’Iraq e dei territori sotto le insegne del Califfato di Al Baghdadi, è noto che l’Isis, o Stato Islamico di Iraq e Siria, è considerato non solo un pericoloso esercito di fanatici, ma anche il più ricco movimento terroristico del mondo. E, secondo fonti ufficiali americane e tedesche il grosso dei finanziamenti lo riceve da due stati, il Kuwait e il Qatar. Si parla di centinaia di milioni di dollari versati da uomini d’affari con l’intento  di finanziare gruppi fondamentalisti sunniti impegnati a combattere con ogni mezzo il nemico sciita ovvero qualsiasi alleato, reale o potenziale, di Teheran in Medio Oriente: dal regime di Bashar Assad in Siria agli Hezbollah in Libano fino agli sciiti in Iraq.

Ma colpisce soprattutto un altro fatto: che entrambi i Paesi sono stretti alleati degli Stati Uniti. In particolare il Qatar, che nella base di Al Udeid ospita l’avveniristico comando delle truppe Usa in Medio Oriente, ha ricevuto a metà luglio una commessa militare Usa da 11 miliardi di dollari che include elicotteri Apache, batterie di Patriot e sistemi di difesa Javelin.

C’è anche chi ha parlato di finanziamenti diretti di Usa e Gran Bretagna ai miliziani del Califfato, nella fase della sua costituzione, in funzione anti Assad…

E se questo è il quadro, davvero stupisce l’accanimento di molti commentatori e di alcuni giornali ed esponenti politici contro le due ragazze rapite e liberate in Siria e sul probabile riscatto pagato dallo Stato Italiano per riportarle a casa.

I tagliagole dell’Isis sono finanziati da Paesi alleati dell’Occidente. A Doha, capitale del Quatar si è giocata la supercoppa italiana di calcio tra Juventus e Napoli un mese fa. Molte imprese Usa, inglesi, italiane fanno affari laggiù… Difficile districarsi in una tale matassa. Ma non è tanto difficile capire perché, la risposta occidentale alle decapitazioni e alle stragi dell’Isis, come quella dei 13 adolescenti di Mosul, sia ancora solo a parole e piuttosto blanda invece sul piano militare. In Libia o nell’Iraq di Saddam la situazione era meno tragica rispetto a quella attuale della zona controllata dal Califfato.

Il Medioevo prossimo venturo è targato Isis, ma non solo. E qualcuno invece di spegnerlo, soffia sul fuoco. Per questo, iniziative anche molto marginali, come la manifestazione della comunità islamica di Chiusi, tenutasi sabato scorso, sono importanti e significative. E vanno incoraggiate.

m.l.

 

 

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