SAN CASCIANO BAGNI: DUE MESI FA LA MORTE DI GIORGIO PINZI. IL RICORDO DELLA SORELLA FABIOLA

venerdì 07th, novembre 2014 / 15:39
SAN CASCIANO BAGNI: DUE MESI FA LA MORTE DI GIORGIO PINZI. IL RICORDO DELLA SORELLA FABIOLA
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Da Fabiola Pinzi riceviamo e volentieri pubblichiamo questo ricordo di Giorgio Pinzi, suo fratello, ingegnere dell’Unione dei Comuni e in passato capo ufficio tecnico a Chiusi e assessore comunale a San Casciano Bagni, morto a seguito di un incidente stradale due mesi fa.

Un ricordo di Giorgio Pinzi, mio Fratello.
Voglio provare ad accantonare per qualche momento il dolore e lo smarrimento che la scomparsa di mio Fratello, così tragica e crudele, ha provocato in chi lo ha tanto amato.
Giorgio era simpatia, era generosità senza riserve, era ascolto, era capire per risolvere, per sollevare, per amare, per comprendere. Potevi chiedere e lui c’era e sempre col sorriso, magari a volte l’impeto prendeva il sopravvento, ma la grande generosità in tanto cervello e tanto cuore ne facevano ai miei occhi e non solo ai miei qualcosa di speciale.
Lo sguardo, il sorriso, il suo modo di parlare e di gesticolare, rendevano naturale e piacevole lo stargli accanto.
Il suo affetto lo ritrovo già nei miei primi ricordi di infanzia quando di ritorno da una gita ad Amalfi mi portò trionfante un grande orsacchiotto, Giorgio aveva solo undici anni e già mi faceva sentire una bambina al sicuro.
Vicino o lontano che fosse mi trasmetteva tranquillità e fiducia nella vita.
Saperlo felice poi era come esserlo anch’io.
Ancora ragazzo affiancava il Babbo nel prendere decisioni importanti partecipando a tutto quello che c’era da fare. E cosi col trascorrere degli anni, affrontando lo studio e la vita con serietà e impegno, è diventato un uomo assennato e responsabile.
In lui rivedo tanto della nostra Mamma.
Giorgio evitava sempre di coinvolgerci nei suoi problemi e di esternarci le sue necessità.
Lo vedevamo vivere, amare, struggersi negli occhi di suo figlio, coltivare affetti, costruire una famiglia e insieme se stesso.
Lo adoravo senza riserve.
Mi sentivo intessuta di lui e lui del nostro Babbo e cioè di buono e di bello.
Nel lavoro era un capobranco, pronto ad affrontare e a farsi carico in prima persona di ogni problema. Sapeva dosare la simpatia, la confidenza e quando c’era da dire di no lo faceva con garbo se era possibile, oppure mostrando i denti solo quando era necessario.
Di lui i colleghi dell’ Unione dei comuni della Valdichiana dicono:
Giorgio era una persona corretta e onesta, sempre pronto a prendersi le sue responsabilità. Qualsiasi situazione difficile riusciva ad affrontarla rapidamente e nel rispetto delle regole. Quando arrivò all’ufficio tecnico la Comunità montana aveva pochissime competenze, in pochi anni è riuscito a trasformarla in quello che è l’area tecnica dell’Unione dei comuni oggi, con numerose deleghe e servizi associati.
Ha saputo crescere e dare fiducia a tanti giovani colleghi sia operai che tecnici, senza mai abbandonarli quando c’erano da affrontare le problematiche più grosse. Negli eventi di protezione civile come l’incendio di San Casciano dei Bagni, l’alluvione a Sinalunga o la nevicata del 2012, era capace di restare in piedi per oltre ventiquattrore, pronto a risolvere ogni situazione.
Quando mi trovavo con lui mi rendevo conto che lo conoscevano in tanti e tutti gli mostravano stima e rispetto. Essere vista come la sorella di Giorgio, del bravo ingegnere Pinzi, per me è sempre stato motivo di orgoglio e soddisfazione.
Oggi in molti lo ricordano come un signore, definizione che oramai si considera di altri tempi, ma che invece mostra la vera differenza tra gli uomini.
Lui era forte ed anche io che vengo dallo stesso ceppo, devo trovare il modo di convivere col mio dolore, lo devo a lui e a coloro che soffrono come me.
Caro Giorgio riposa nei nostri cuori e vivi nella vita di chi amavi, noi ti ospitiamo onorati, immersi nel dolore ma illuminati da te.
Prima o poi spero di riuscire a pensarti felice come eri la sera prima di questa orribile tragedia, con il tuo bel sorriso e gli occhi carichi di vita, di luce e di progetti, e proprio così vorrei che ti ricordassero tutti quelli che ti hanno conosciuto. Abbiamo cenato insieme ridendo e scherzando fino a tarda sera. Quando te ne sei andato, chiudendo la porta mi hai detto : “Ciao Fa ci vediamo domani”.
Io sono ancora qui che ti aspetto.

Fabiola Pinzi

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