STRADE COLABRODO, SITUAZIONE INSOSTENIBILE. LE NUOVE PROVINCE CAMBIERANNO VERSO?

STRADE COLABRODO, SITUAZIONE INSOSTENIBILE. LE NUOVE PROVINCE CAMBIERANNO VERSO?
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PERUGIA –  Le strade italiane sono quasi ovunque un colabrodo. In Umbria la situazione è tra le peggiori. Alcune arterie, anche a grande scorrimento, sono al limite della praticabilità e sono ormai ridotte a percorsi da Camel Trophy.

La E45 da Terni a Perugia e da Perugia a San Giustino è piena di buche, rattoppi, avvallamenti,  che la rendono ancora più pericolosa di quello è; la ex Statale 71, ora ragionale sia nel tratto Po’ Bandino-Terontola, sia nel tratto orvietano sta pure peggio.

Nella provinciale di Fondovalle, che porta da Chiusi al casello autostradale di Fabro, il tratto perugino (dalla zona industriale di Chiusi Scalo fino al bivio di Salci in territorio di Città della Pieve) è una gruviera; il tratto seguente, di competenza ternana (da Salci a Fabro) è sottoposto al limite di 30 km orari, perché più veloce non è possibile andare, se non a rischio di rimetterci le sospensioni e volare nel fosso… E da qualche tempo è stato posto in opera anche un semaforo per limitare la velocità. Giusto, con la strada in condizioni normali, ma adesso sembra una presa in giro: meno di 30 km orari?

La 75 del Trasimeno inferiore che da Castiglione del Lago porta a Magione, tra buche, frane e avvallamenti è un percorso a ostacoli. strada buche 3

Parliamo di strade transitate da migliaia di veicoli al giorno.

Ma anche quelle provinciali e e comunali nella zona del Trasimeno sono ormai ridotte ai minimi termini, senza manutenzione da anni.

La Provinciale delle Torri che collega le frazioni castiglionesi di Vaiano e Villastrada a Chiusi, così come tutta la “dorsale collinare” che collega Porto, Gioiella e Pozzuolo, strada peraltro molto suggestiva dal punto di vista ambientale e paesaggistico, incastonata tra i laghi di Chiusi, Montepulciano e Trasimeno, chiamarle strade è un eufemismo… Sembrano più dei tratturi… strada buche

Insomma una situazione non più sostenibile. Ma i soldi non ci sono. E le strade languono in condizioni penose, pessimo biglietto da visita peraltro per i turisti, numerosi che frequentano la zona del Trasimeno e l’Umbria in generale.

Proprio in questi giorni il Comune di Perugia, governato dal centro destra, ha stimato un tempo di 2-3 anni e una cifra superiore ai 5 milioni di euro solo per sistemare le strade di accesso al capoluogo: la Tiberina Sud , seguita dalla Tiberina Nord ; poi ci sono l’area di Perugia Nord (62 mila), la zona di Perugia Sud  e la Pievaiola. Soldi disponibili 800 mila euro. Se andranno in porto alcune alienazioni… Altrimenti nemmeno quelli.  E se questa è la condizione del Comune di Perugia, figuriamoci i comuni minori…

La Provincia, che da domenica scorsa ha una nuova “governance” eletta solo dai consiglieri comunali e non più dai cittadini ed è guidata dal neo presidente Mismetti, avrà adesso la forza e le risorse per mettere mano alla questione, forza e risorse che non ha avuto fino ad ora?

Finora abbiamo parlato dell’Umbria. Nella vicina Toscana le cose stanno leggermente meglio, ma non troppo. In Valdorcia è crollato un ponte, sulla regionale 146 tra Chiusi e Chianciano Terme due frane a distanza di 100 metri l’una dall’altra costringono il traffico in una sola carreggiata da più di un anno… La Sr 326 Chiusi-Torrita di Siena-Sinalunga-Rapolano (che è anche la strada che porta all’ospedale di Nottola sia da Chiusi che dal nord della Valdichiana) è una strada da rally. La bretella Amiata-Chianciano pure. La ex statale 321 detta “del Polacco” (Chiusi-Cetona-San Casciano Bagni-Cassia) avrebbe anch’essa bisogno di una sistemata…

Anche a Siena è cambiato il “manico” in Provincia. Ora il presidente è Fabrizio Nepi, sindaco di Castelnuovo Berardenga e il “governo” è in mano ai comuni. Vedremo se su questa questione cambieranno verso, come amano dire…

Certo è che quella della manutenzione stradale comincia a diventare una vera e propria emergenza. Anche perché – lo abbiamo visto in questi giorni con le alluvioni in varie parti d’Italia – con l’autunno e l’inverno arriveranno anche pioggia, neve e gelo… E allora sarà ancora più difficile muoversi.

 

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