NON SI VIVE DI SOLO BRACCIALE: APPELLO AD ALESSANDRO BITTONI

martedì 09th, settembre 2014 / 19:22
NON SI VIVE DI SOLO BRACCIALE: APPELLO AD ALESSANDRO BITTONI
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CHIUSI – Come moltissimi chiusini, domenica scorsa ho assistito alla finale del torneo di Palla al Bracciale che ha assegnato la Conca n.34 al Granocchiaio. Ho già commentato la partita su questo stesso sito. Ma una cosa mi sento di aggiungere. Da chiusino, da giornalista, quindi osservatore, da sportivo e tifoso:  credo che tutti i giocatori abbiano giocato una grande partita, sia i biancoverdi, che i giallorossi della Fornace (e anche qualcuno delle altre squadre eliminate), ma uno su tutti credo che meriti se non la palma del migliore, perché forse stavolta non  è stato in senso stretto il migliore, sicuramente una menzione speciale. Si tratta di Alessandro Bittoni. Per la qualità delle giocate, per la potenza dei suoi colpi, certo, ma soprattutto per lo spirito con cui affronta ogni competizione.

Bittoni è l’emblema dell’atleta vero, quello che va in campo come se giocasse sempre la finale della Champions League o delle Olimpiadi. Gioca alla palla al bracciale così come ha giocato sempre a pallavolo: gioca sul serio. Non per gioco. Vederlo sudato e sfinito, ma felice per la vittoria  e sapere che la prossima stagione non sarà in campo nella squadra di volley è una cosa che non mi quadra.

E’ questa la cosa che volevo aggiungere. Un Bittoni così che sta fuori dal gioco, che decide di smettere, a me sembra francamente un delitto. E uno spreco.  E mi chiedo: ce lo possiamo permettere uno spreco del genere?

Un talento comi Bittoni non può farsi da parte così, non ancora, almeno.

Ora, se nella Emma Villas di B1, che ha acquistato 3 giocatori di prima fascia per il suo ruolo (Lipparini, Zampetti e Lotito) per lui non c’era più posto, se l’impegno per fare la B1 si annunciava troppo gravoso e non compatibile con il lavoro, Bittoni un pensierino a dare una mano alla squadra di serie C, poteva pure farcelo… Per non smettere e per dare ancora qualcosa all’ambiente del volley, ai giovani, ai tifosi…

Ha 32 anni, ma è ancora nel pieno del vigore atletico, poteva (potrebbe)  essere per i ragazzi della serie C il punto di riferimento, l’esempio da seguire e emulare in allenamento e in partita. Che un giocatore così , certamente il più forte ancora dei pallavolisti chiusini, abbandoni il campo è una cosa che fa male al cuore. Vederlo tornare dal campo sportivo, ancora vestito da giocatore del bracciale, abbracciato a Roberto Braga, uno dei big della Emma Villas rende ancora più forte e amaro il rammarico.

Mi piacerebbe che la società provasse a convincere Bittoni a non mollare. Perché è un patrimonio che non può andare in archivio così, quando può ancora rivelarsi redditizio…

E, da giornalista-osservatore, da sportivo e tifoso di volley, mi permetto di rivolgere un sommesso appello anche ad Alessandro Bittoni: “Dai Bitto, pensaci. Anzi, ripensaci.  E torna in campo. Se proprio la squadra di serie C non ti aggrada, meglio un’altra società che le scarpette attaccate al chiodo, in attesa dei Ruzzi 2015…  Va bene il Bracciale, va bene l’entusiasmo per un decennio stradominato e una serie infinita di conche portate nella sede del Granocchiaio, ma tu sei un pallavolista, un pallavolista coi fiocchi che può ancora far divertire il pubblico locale e far crescere il vivaio, senza inficiare i tuoi impegni di lavoro… Non è ancora tempo di lasciare.. Quel grido della torcida “Bitto tira la bomba, tira la bomba” vorrei sentirlo ancora. Con affetto…”

Marco Lorenzoni

P.S. Analogo appello vorrei rivolgerlo anche a Marco Bartolucci, pure lui pallavolista della Emma Villas nella scorsa stagione e adesso in via di dismissione. Non so però se ha preso altri impegni, né quali siano i suoi rapporti o come si son lasciati con la società. Ormai è chiusino d’adozione. Mi dispiacerebbe se smettesse di giocare. Mi farebbe invece molto piacere rivederlo in campo,a Chiusi o altrove.

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