ALLA FESTA PD SI PARLA DI POLITICHE DI AREA E SCARAMELLI LANCIA L’IDEA DEL COMUNE UNICO CHIUSI-CHIANCIANO

martedì 22nd, luglio 2014 / 17:10
ALLA FESTA PD SI PARLA DI POLITICHE DI AREA E SCARAMELLI LANCIA L’IDEA DEL COMUNE UNICO CHIUSI-CHIANCIANO
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CHIUSI – Ieri sera alla Festa de l’Unità di Chiusi si parlava di Valdichiana e di politiche di area. C’erano i sindaci di Chiusi, Montepulciano, Sarteano, Torrita e Sinalunga oltre al segretario del Pd senese Guicciardini. L’occasione poteva essere interessante per capire cosa bolle in pentola e di cosa si stanno occupando le amministrazioni locali.

Il tema principale della serata era, come abbiamo accennato, quello delle politiche di area anche alla luce della riforma-trasformazione delle province in enti non elettivi di secondo livello.

E tutti hanno detto la loro sull’argomento, ma in generale sembrava che il tema fosse all’ordine del giorno da qualche giorno, al massimo da qualche settimana. Sembrava insomma un’intuizione dell’ultim’ora,  invece in Valdichiana di “politiche di area”, di azioni comuni e integrate tra i comuni si parla dalla metà degli anni ’70, da quando fu coniata l’espressione “Città Valdichiana” (che diventò anche un giornale, nato sì per dare una risposta al giornale “dissidente” l’Agorà, di Chiusi, ma anche come elemento identificativo di un’area, delle sensibilità comuni e della necessità di agire in gruppo e non da soli…). Certo, gli amministratori attuali sono giovani e certe cose non le hanno vissute, né forse le conoscono. Alcuni dei sindaci presenti sono addirittura sindaci da meno di due mesi. Chiaro che possano apparire ancora u po’ spaesati. E’ normale, non è una colpa, avranno tempo.

Ma lo stesso Scaramelli, il veterano del gruppo, nonché leader dei renziani senesi, ha fatto qualche passo indietro rispetto ad alcune sue stesse esternazioni. Nessun cenno, per esempio, ieri sera, al rapporto con la vicina Umbria, con Città della Pieve e Castiglione del Lago, su cui Scaramelli si era speso negli ultimi anni…

Sul banalotto spinto e terra terra anche le argomentazioni portate a sostegno della  necessità di agire in sinergia: Chiusi è snodo ferroviario e di vie di comunicazioni e quindi è su Chiusi che si deve puntare per intercettare le grandi direttrici di traffico, compresa l’alta velocità; Sinalunga e Torrita costituiscono il polo produttivo e quindi in quell’area vanno concentrati gli sforzi per un certo tipo di sviluppo economico,:  Montepulciano e Chianciano possono rappresentare molto sul piano turistico…. e amenità del genere.

Nessuno ovviamente che abbia fatto notare che  Chiusi ERA uno snodo ferroviario e ora è invece poca cosa;  che a Sinalunga e Torrita di produttivo c’è rimasto ben poco se non niente; che Chianciano e il turismo sono ormai due cose molto distanti tra loro…

Insomma parole in libertà, più o meno (salvo alcune considerazioni più sensate e informate del sindaco di Montepulciano Andrea Rossi e del sindaco di Sarteano Landi), senza alcun riscontro oggettivo, quasi a denotare una conoscenza del territorio pari a zero.

Il tutto naturalmente per lanciare le “nuove sfide”, le battaglie che, per dirla con Guicciardini, si devono combattere anche se sulla carta appaiono difficili: quella per la stazione in linea per l’alta velocità, da farsi naturalmente in provincia di Siena e possibilmente nel territorio d Chiusi, e quella per riottenere almeno una sede distaccata del Tribunale a Montepulciano. E’ stato ricordato anche il protocollo d’intesa firmato di recente dalle Regioni Umbria e Toscana per una stazione in linea tra Roma e Firenze, ma nessun che abbia detto che quel protocollo prevede come prima ipotesi la zona di Terontola-Farneta e non Chiusi….E che il traffico ferroviario per quanto riguarda i viaggiatori del bacino umbro-toscano interessato è per il 90% quello che utilizza i treni regionali per Roma e Firenze; che i turisti solo in minima parte utilizzano la Tav ecc; che in tutta Italia di stazioni in linea sull’AV ce n’è una sola, a Reggio Emilia e anche quella stenta a trovare l’utenza necessaria…

E così via, per tutta la serata con qualche colpo di teatro, sempre ad opera di Stefano Scaramelli, che è stesso estemporaneo e mentre gli altri tentavano di spiegare i passi compiuti o quelli in programma per “unificare certi servizi” tra comuni limitrofi per fare economia e razionalizzare la macchina amministrativa, ha buttato sul tavolo, con nonchalance,  l’idea del Comune Unico tra Chiusi e Chianciano… Due paesi che – ha ricordato – già hanno in comune il casello autostradale e la stazione ferroviaria, entrambi con nome composto: Chiusi-Chianciano terme . E che insieme potrebbero avere agevolazioni, finanziamenti e molto più peso politico (il fatto che al momento abbiamo amministrazioni di segno opposto, evidentemente non rappresenta un problema).

Anche in questo caso il sasso è stato lanciato senza che nessuno facesse presente che le fusioni dei comuni in qualche caso hanno avuto esito favorevole e in altri no, anzi sono state osteggiate, come nei 5 comuni dell’alto orvietano che hanno tenuto un referendum lo scorso 4 maggio, a tre settimane dalle elezioni amministrative e i promotori prima hanno perso il referendum in 3 comuni su 5, poi hanno perso le elezioni in 4 comuni su 5… Così, tanto per dire: e siamo solo a 25 km da Chiusi e Chianciano…

Sui temi discussi dai sindaci ieri sera alla festa Pd di Chiusi si può concordare o dissentire, ma quello che è emerso dalla serata è la pochezza disarmante delle argomentazioni, la superficialità (salvo alcuni casi come il ragionamento di Rossi sull’ospedale di Nottola) dei riferimenti politico-culturali… L’assoluta mancanza di un disegno d’insieme, d un qualche progetto…

Il livello massimo di elaborazione teorica e politica è stato toccato quando, parlando della imminente trasformazione della Provincia in ente di secondo livello gestito da sindaci e consiglieri comunali e non più eletto direttamente, tutti, Guicciardini in testa, hanno sottolineato l’importanza di trovare una riassetto delle attuali “unioni dei Comuni”, salvaguardando però il “brand Terre di Siena” che è un marchio conosciuto a livello mondiale e vincente.  Prima battaglia da combattere tutti insieme quella per Siena capitale europea della cultura 2019…

E ancora una volta nessun cenno alla crisi senese, al fallimento del “brand-Siena” nel basket, nel calcio, nel mondo bancario… Avanti insomma, come se niente fosse…

Anzi Guicciardini ha ricordato ai presenti che le ultime elezioni sono state un successo senza precedenti consegnando al Pd una percentuale che non si registrava da decenni.

Il fatto che la percentuale sia tale solo perché ha votato poco più del 50% degli elettori e che in provincia di Siena, con il centro destra al suo minimo storico e in preda a divisioni feroci, il Pd abbia comunque perso 5 comuni, cosa mai verificatasi in passato, sono dettagli di poco conto,  per lo stesso Guicciardini e per gli altri oratori.

La platea come ha reagito? La platea non è stata interpellata. Dopo la passerella di sindaci e segretari, nessun dibattito. Pare che adesso vada di moda così.

m.l.

 

 

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