OTTO GIORNI DI NULLA, NESSUNA TRACCIA DI GIANFRANCO CARRINO. LA FIGLIA: “CONTINUIAMO A CERCARE!”

martedì 01st, luglio 2014 / 15:50
OTTO GIORNI DI NULLA, NESSUNA TRACCIA DI GIANFRANCO CARRINO. LA FIGLIA: “CONTINUIAMO A CERCARE!”
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CHIANCIANO TERME – Il tempo passa e più passa e più si fanno flebili le speranze di ritrovare sano e salvo Giancarlo Carrino, il settantenne scomparso domenica 22 giugno nei pressi di Chianciano. Dopo 8 giorni ancora nessuna traccia dell’uomo, ex ciclista e podista che si allontanò da casa proprio per la solita passeggiata.

Le ricerche sono andate avanti incessantemente in tutta a zona: tra Chianciano e Montallese, nei pressi di Montepulciano, a Chiusi. I volontari insieme alle forze dell’ordine non hanno trovato nulla, nemmeno un indizio del passaggio di Carrino. Senza esito anche l’appello trasmesso dalla trasmissione “Chi l’ha visto?” che sarà rilanciato anche domani.

“Vi prego continuiamo a cercarlo” dice la figlia Cristina lanciando un appello accorato alle istituzioni e ai volontari, che hanno partecipato a centinaia alle ricerche.  Sono stati impiegati anche i cani molecolari, ma il forte temporale di domenica notte ha reso più difficile il loro lavoro.

Al momento della scomparsa Gianfranco Carrino aveva indosso una maglietta azzurra e pantaloncini corti, neri. Oltre agli occhiali da vista. Sembra che lo scomparso avesse problemi di vista piuttosto seri e avesse mostrato negli ultimi tempi qualche disturbo nella memoria. Se si fosse allontanato per la solita passeggiata e avesse perso l’orientamento, avrebbe comunque cercato forse qualcosa da mangiare, da bere, un ricovero per ripararsi (ha piovuto più volte in questi 8 giorni) e passare la notte  (ha piovuto più volte in questi 8 giorni). Ma nessuno lo ha visto o incontrato. E poi: aveva soldi con sé, quanti? Sopravvivere per 8 giorni non è semplicissimo.

Le sue foto segnaletiche sono ovunque: nei distributori di carburanti, nelle stazioni, nei bar e locali pubblici… Nessuna segnalazione è pervenuta però al centro di coordinamento delle ricerche, né alla polizia, ai carabinieri o ai vigili del fuoco.

A questo punto,  tra le varie ipotesi sul tappeto, non si esclude il malore e quindi la possibilità che l’uomo possa essere caduto in qualche anfratto, ma anche quella che abbia preso un treno o abbia accettato un passaggio in macchina, allontanandosi dal territorio.  Volontariamente o meno. A tal proposito c’è chi chiede di visionare le immagini riprese dalle telecamere di sicurezza posizionate nei pressi della stazione di Chiusi e in altre stazioni o al casello autostradale.  Certo, se le ricerche dovessero risultare ancora senza esito,  la possibilità che si decida di sospenderle è molto concreta. L’appello della figlia tende a scongiurare proprio questa eventualità.

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