CHIUSI, DOPO LE POLEMICHE MONTEBOVE LASCIA… SCARAMELLI: “GLI HO CHIESTO D FARE UN PASSO INDIETRO”

mercoledì 30th, aprile 2014 / 20:17
CHIUSI, DOPO LE POLEMICHE MONTEBOVE LASCIA… SCARAMELLI: “GLI HO CHIESTO D FARE UN PASSO INDIETRO”
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CHIUSI – Gli applausi del sindacato di polizia Sap ai poliziotti condannati per l’omicidio del giovane Aldrovandi e le successive dichiarazioni del portavoce dello stesso Sap Massimo Montebove che si è detto “solidale” con gli assassini, hanno scatenato molte razioni a Chiusi. Per il fatto semplicissimo che Montebove è stato nominato 3 mesi fa dal sindaco “consigliori” alla sicurezza, nell’ambito di una convenzione con l’associaazione AISISU. Convenzione stipulata nei giorni in cui dei vandali devastarono il cimitero rubando canali di rame e poi dei ladri visitarono la sculla media asportando computers e altre attrezzature…  Da queste colonne già allora non mancammo di criticare la nomina di Montebove, per il suo pedigree ambiguo, ma soprattutto per le dichiarazioni di solidarietà espresse anche allora nei confronti dei poliziotti condannati per il caso Aldrovandi. Non ci sembrava opportuno.

Oggi, dopo le polemiche, dopo la nostra richiesta di revoca dell’incarico e una petizione lanciata dsu facebook da alcuni cittadini, anche vicini alla maggioranza che sostiene Scaramelli, il sindaco ha scritto: “Mi associo alle parole del primo ministro Renzi rispetto alla descrizione di quanto accaduto e nel rimarcare che si tratta di “Indegna Vicenda”, personalmente la definirei “indecorosa e triste”. Rispetto all’incarico che Massimo svolgeva per conto dell’associazione AiSISU quale consigliere della sicurezza in relazione alla convenzione che il Comune ha con l’associazione vi informo che si è appena dimesso dall’incarico”.

Insomma non c’è stata una revoca dell’incarico, ma è stato Montebove a dimettersi.  Ma è lo stesso Scaramelli a spiegare, poco dopo,  che è stato lui a chiedergliele:  “Montebove  il suo incarico lo svolgeva per tramite della Aisisu che a sua volta aveva convenzione con il comune. Dopo quanto successo gli ho chiesto di fare un passo indietro e cosi è avvenuto. Un po’ come Renzi fece con Letta. Per me la storia è chiusa”.

Noi avremmo preferito una “revoca” da parte del Comune, perché politicamente più forte e più opportuna, ma alla fine è il risultato quello che conta. La questione insegna, ancora una volta, che chiunque si trovi a governare qualcosa (anche un comune) deve fare attenzione e scegliere bene le persone che si mette a fianco. Così come nel caso del cittadino quasi onorario Cavalier Valori, anche nel caso di Montebove “consigliori alla sicurezza”, sono stati fatti due errori. E in entrambi i casi non è mancato chi, come noi, ha provato a mettere in guardia l’amministrazione. In entrambi i casi i fatti hanno dato ragione a quel qualcuno. Speriamo che l’insegnamento serva…

La vicenda fa venire in mente un aneddoto:  siamo  alla stazione Termini di Roma, due poliziotti con i cani antidroga osservano i passeggeri e ad un tratto il cane scatta e si fionda su un giovane fricchettone, coi capelli rasta, i jeans sbrindellati, una zainetto malmesso, e i poliziotti lo fermano e lo perquisiscono. Un portabagagli, osservando la scena, si rivolge ad un passante e commenta: “ah beh… e ce voleva er cane?” . Ecco, per capire che affidarsi, per la sicurezza, a un personaggio come Montebove, no, non ci voleva il cane… La storia delle persone parla da sola. E chi si prende la responsabilità di governare la storia delle persone di cui si contorna la deve conoscere.

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